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Prosumer ed Energia Condivisa: guida facile al lessico del futuro

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Cosa sono e come funzionano?

Le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono organizzazioni in cui privati, enti commerciali, imprese e pubblica amministrazione condividono la produzione e il consumo di energia ottenuta grazie a fonti rinnovabili quali fotovoltaico, eolico, idroelettrico o biogas.

Si tratta di una vera e propria evoluzione nell’ambito di produzione e distribuzione di fonti energetiche rinnovabili, per la quale l’Europa ha deciso di destinare dei fondi PNRR

Per essere legalmente riconosciuta ed entrare nello stato di attività,
una CER deve rispettare alcuni requisiti fondamentali:

1

Adesione minima di due soggetti

un prosumer e un consumer

2

Gli impianti

che devono essere di proprietà di uno dei soggetti della CER, possono essere:
- di nuova installazione con potenza complessiva non superiore a 1 MW
- già esistenti ma solo fino a un massimo del 30% della potenza complessiva

3

Consumer e prosumer

devono essere forniti dalla medesima cabina primaria

4

Costituzione del soggetto giuridico

tramite atto costitutivo e contratto privato tra i diversi partecipanti che sono liberi di decidere la ripartizione di oneri, incentivi e guadagni.

Possiamo quindi definire le Comunità Energetiche Rinnovabili come un gruppo di autoconsumo dove la necessità di autonomia e voglia di autonomia vengono a confluire, dove richiesta ed offerta si auto-soddisfano.

Come anticipato le Comunità Energetiche Rinnovabili si basano sulla partecipazione volontaria di due o più soggetti
i Prosumer e i Consumer

I Prosumer (termine nato dalla crasi di producer e consumer), indica un particolare ente che è contemporaneamente produttore e auto-consumatore del bene prodotto, in questo caso l’energia da fonti rinnovabili. Il ruolo del prosumer è il pilastro della vita stessa della CER in quanto è colui che produce non solo per il proprio fabbisogno ma anche per quelle degli altri consumers della rete.

Un ultimo fondamentale aspetto è quello di energia condivisa, da intendere come evoluzione dell’attuale autoconsumo

Pensiamo ad esempio ad una fabbrica che con il suo impianto fotovoltaico produce più del proprio fabbisogno giornaliero e potrebbe, potenzialmente, vendere parte dell’energia prodotta all’impresa nella fabbrica accanto. Pensiamo ancora più in grande, la stessa fabbrica potrebbe vendere energia anche al condominio dove risiedono alcuni suoi dipendenti, oppure ad altre filiali della stessa impresa.

Ecco allora l’evoluzione, la possibilità di consumare l’energia non solo nello stesso punto in cui si è stata prodotta, ma anche virtualmente condividerla con chi è in prossimità della produzione.

Molteplici vantaggi su tanti aspetti

I benefici che si possono ottenere entrando a fare parte di una CER sono innumerevoli e interessano vari aspetti della vita quotidiana.
  • Riduzione dei costi in bolletta
  • Aumento di indipendenza e autonomia energetica locale
  • Autoproduzione e consumo permettono a chi produce di non prelevare energia dalla rete
  • Valorizzazione dell’energia prodotta vendendola/immettendola in rete
  • Riduzione del consumo di combustibili fossili
  • Meno emissioni di CO2 nell’aria
  • Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
  • valore educativo e formativo sulla popolazione coinvolta
  • nuovo modello di economia collaborativa